Nel corso del 2021, il contagio COVID era ancora molto diffuso e capitava spesso che una o più famiglie di un condominio venissero bloccate in casa in quarantena.

Quando in un condominio si verificava un contagio, qualora l’amministratore fosse stato correttamente messo al corrente della circostanza, doveva provvedere alla sanificazione delle parti comuni.

Proprio in uno di questi casi, un amministratore di condominio, venuto a conoscenza del contagio di una delle famiglie residenti in un condominio amministrati dall’addetta alle pulizie, ha pensato bene di avvisare via mail tutti i condòmini che una delle famiglie residenti nel palazzo era positiva al COVID.

Oltre ad avvisare tutti i condòmini, l’amministratore ha provveduto ad attivare tutte le procedure di sanificazione e disinfezione delle parti comuni.

I due membri della famiglia si sono rivolti al Garante presentando un reclamo, il Garante lo ha esaminato, ha chiesto i necessari chiarimenti all’amministratore e dopo aver valutato la situazione, ha ritenuto che il trattamento svolto dall’amministratore fosse illecito perché:

  • L’amministratore ha trattato dati sensibili senza alcun presupposto giuridico in violazione dell’art. 9;
  • Il trattamento effettuato con la mail a tutti i condòmini non ha tenuto conto del principio di minimizzazione (l’amministratore poteva avvisare i condòmini del pericolo, ma omettendo nomi e cognomi);
  • I due ricorrenti non avevano affatto resi pubblici i propri dati sensibili in ordine al contagio, anche se lo avevano confidato all’addetta alle pulizie;
  • Il trattamento dei dati sensibili richiede un presupposto giuridico di cui all’art.9, in mancanza del quale è necessario il consenso da parte dell’interessato; non si può considerare che i due ricorrenti abbiano prestato alcun tipo di consenso, poiché viene richiesta un’azione positiva da parte dell’interessato (e deve essere dimostrabile).

Ha pertanto sanzionato l’amministratore per 2.000 Euro.

I due ricorrenti possono inoltre richiedere un risarcimento per i danni subiti, sia materiali, sia immateriali.

Nel periodo COVID il Garante ha chiarito fin da subito come dovevano essere trattati i dati dei contagi, anche in ambito condominiale, con apposite FAQ per rendere comprensibile la questione, il comportamento dell’amministratore appare quanto meno maldestro.