E’ arrivato il giorno in cui Whatsapp chiederà l’accettazione dei nuovi termini di servizio: o accetti o sei (quasi) fuori.

Da ieri infatti, il sistema di instant messaging ha iniziato a richiedere l’accettazione dei nuovi termini di servizio, secondo i quali i dati raccolti su Whatsapp possono essere incrociati con gli altri dati raccolti da Facebook (almeno al di fuori dall’EU) per finalità di marketing personalizzata ed acquisto in app.

La mancata accettazione dei nuovi termini di servizio non comporterà la cessazione immediata del servizio, ma piuttosto una lenta agonia: prima i memo relativi ai nuovi termini di servizio diventeranno più pressanti, poi inizieranno a venir oscurate le chat, ma non per tutti gli utenti e non contemporaneamente, fino a che non sarà più possibile rispondere alle videochiamate o ai messaggi.

Dopo 120 giorni di inattività infine, l’account verrà eliminato.

Naturalmente i Garanti europei avevano già segnalato che i nuovi termini potrebbero costituire delle violazioni per il GDPR, (ci sono anche rilievi da parte dell’Antitrust europeo, cui Facebook aveva garantito che non avrebbe mai incrociato i dati di Whatsapp), quindi Facebook aveva deciso una parziale retromarcia, almeno per gli utenti europei.

Cosa succede adesso? I Garanti europei sono in attesa degli eventi ma hanno già fatto sapere che non rimarranno inerti dinanzi a violazioni del Regolamento Europeo