L’Autorità Garante ha sanzionato WindTre e Iliad per pratiche scorrette con i dati personali dei clienti, dei potenziali clienti e dei dipendenti (nel caso di Iliad).

Le sanzioni sono lo step finale di un iter partito da segnalazioni relative a chiamate indesiderate, sms, fax ed email effettuate dalla società o dai suoi partner, senza il consenso dell’interessato e senza riconoscere il diritto di opporsi al trattamento.

Inoltre dalla successiva istruttoria si è scoperto che le app di WindTre obbligavano l’utente a fornire il consenso per finalità di marketing, profilazione, comunicazione a terzi e geolocalizzazione.

Il consenso non può essere obbligatorio, ma è sempre libero: a decidere deve essere sempre e solo l’interessato.

Anche la filiera dei partner di WindTre ha denotato enormi carenze che hanno contribuito a formare la sanzione, poichè anche i partners di WindTre hanno collaborato a determinare questa situazione.

Il Garante ha anche inviato il Nucleo Privacy della Guardia di Finanza per controllare alcuni agenti WindTre ed alcuni call center, da cui è emerso che agivano senza alcun controllo da parte di WindTre.

Questa volta l’Autorità Garante ha voluto fare capire a WindTre che deve adeguarsi al Regolamento, ha colpito duro, ma poteva anche fare di più: ha deciso di comminare una sanzione pari all’8% del massimo edittale (il 4% del fatturato del 2019) ben 16.729.600 Euro.

Scopri come è stata calcolata la sanzione in questo articolo.

La vicenda ci fa capire che è l’utente (l’interessato) che decide con chi condividere i dati, quindi non è possibile trattare i dati senza il consenso dell’interessato, a meno che non sia richiesto dalla legge o per adempiere ad un contratto.

I provvedimenti del Garante sono disponibili qui:

https://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9435901

https://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9435753